Cronache ciclostoriche 2021 – La Belvedere 2021

Anche lo scorso anno, nella breve pausa estiva dalla pandemia, la Belvedere a Mendrisio mi aveva consentito di pedalare un po’ in vesti e bici d’epoca. Ritrovo vecchi amici, inossidabili ciclostorici e anche un po’ di ticinesi che iniziano a diventare volti noti. In totale eravamo 224, di cui 70 in perfetta tenuta vintage

Cosa mi è piaciuto di più

-L’atmosfera vintage ben curata: il gruppo ciclostorico (70 le bici d’epoca) parte distinto dal resto, quest’anno c’era un codazzo di ciclomotori Puch e Piaggio d’antan, spetazzanti su per gli acciottolati dei vigneti

-Nella quarta edizione a cui partecipo, quelli della Belvedere cucinano un nuovo percorso, anche quest’anno. Gli ingredienti sono in parte noti, in parte inediti e la ricetta è gustosa. Elemento totalmente inedito: la ascesa di Pedrinate e il passaggio nel parco a Mendrisio, piccola passerella mattutina che ha attratto un po’ l’attenzione (ma in alcuni punti, se non ricordo male a Ligornetto, ci aspettavano persino piccoli tifosi urlanti!)

-La salita in val di Muggio dalla strada nuova: l’ascesa fino a Cabbio sul versante di destra della valle è più dolce rispetto al versante di sinistra, che nelle scorse edizioni appena prima del paesino riservava una micidiale serie di tornanti al 20%, pressoché inaffrontabili in bici d’epoca. Il percorso a scendere sul versante sinistro, prima della picchiata verso Castel San Pietro, riservava comunque una dura rampa in salita dal ponte.
Prima di affrontare tutto questo ci è toccato comunque anche ill Colle degli Ulivi, sempre divertente con le due rampe intervallate da una breve discesa su acciottolato

-L’accurata scelta dei ristori: l’inedito punto di Loverciano – con torta e succo di mela e statue di bronzo – ci restituisce le energie dopo la prima ora di ascesa in val di Muggio. Agriloro e Montalbano ci offrono i consueti assaggi di vino ticinese tra i vigneti, a Riva San Vitale ci aspetta un piccolo cartoccio con frittini in riva al Ceresio

-Ma il mio ristoro preferito resta la Masseria La Tana: ottima birra come sempre, ad accompagnare quest’anno una eccezionale polenta con formaggio

-Il ritorno dei passaggi verso la chiesa di Santa Margherita di Stabio. Il ritorno di questo e altri tratti sterrati mi è particolarmente gradita (l’anno scorso lo sterrato era assente). Sui tratti che non richiedevano di risparmiare fiato, colonna sonora costante irlandes-ticinese con <a href=”http://&lt;!– wp:image {“id”:2918,”sizeSlug”:”large”,”linkDestination”:”media”} –> <figure class=”wp-block-image size-large”><a href=”https://ilprovincialecheguardailmondo.files.wordpress.com/2021/08/img_6809.jpg”><img src=”https://ilprovincialecheguardailmondo.files.wordpress.com/2021/08/img_6809.jpg?w=1024&#8243; alt=”” class=”wp-image-2918″/></a></figure> questo pezzo

-Il dettaglio dei numeri dorsali stampati a mano, ogni anno

Cosa mi è piaciuto di meno
-Non mi ha entusiasmato la salita di Pedrinate, su strada principale, forse anche per colpa del sole a picco. In compenso, belle le balze erbose d’aspetto quasi montano verso Coldrerio

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